martedì 21 novembre 2017

A casa con Sofia

Questa mattina ci siamo svegliati con Sofia febbricitante. Visto che la mia giornata prevedeva riunioni in videoconferenza e lavoro al computer, io e Anette abbiamo deciso che era più facile che fossi io a lavorare da casa oggi.
C'era un tempo in cui stare a casa voleva dire doverle dedicare molta attenzione ed essere poco produttivi. Ricordo diverse videoconferenze con Sofia in braccio o che di colpo ti appare nello schermo.
Adesso invece quasi non ti accorgi che è in casa: legge, gioca con il tablet, guarda la tv, gioca da sola. È stata persino lei a ricordarsi e ad avvertire la sua insegnante di Italiano che oggi non sarebbe stata presente.
Certo, poi c'è il momento in cui ti chiede di metterti con lei nel lettone o sul divano a leggerle un capitolo del libro che sta leggendo, e a quel punto è proprio difficile dirle di no. E poi un po' di pausa fa bene, rinfresca le idee.

2 commenti:

  1. Auguri! (Te l'ho già detto: il tuo blog dovrebbe avere come sottotitolo "cose dell'altro mondo"! Qui il "lavoro agile" - ora si chiama così - è ancora veramente poco diffuso)

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  2. Concordo il sottotitolo proposto da Silvia. Da me in ufficio conta di più la presenza costante che l'efficienza....senza parlare che mia moglie si è dovuta licenziare perchè dove lavorava lei avere dei figli era cosa "cattiva ed ingiusta", e poter lavorare a casa era una opzione impensabile.

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